Il segmento testuale Banca Romana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 11
Brano: [...]5, seguita dal massacro di Dogali del 26.1.1887. In questa avventura si lasciò trascinare il ministero Depretis, con la netta opposizione dei socialisti che avevano il loro rappresentante alla Camera in Andrea Costa; 2) la spedizione crispina del 18951896, culminata nel disastro di Adua dell’1.3.1896. Il Crispi puntava a distogliere, con l’impresa africana, l’attenzione dell’opinione pubblica dalle sue pesanti responsabilità nello scandalo della Banca Romana; 3) la ripresa africanista nel 1911, con Giolitti primo ministro, che si concretizzò nell’occupazione di Tripoli; 4) la guerra etiopica per la conquista deH’impero, promossa dal fascismo nel 1936.
Si veda la voce Colonialismo e anticolonialismo in Italia.
L’A., fin dagli inizi, fu un aspetto tipico dell’imperialismo italiano. Spronato e sorretto dalle ambizioni del re Umberto, si sviluppò parallelamente alla grande industria italiana che aveva bisogno di nuovi sbocchi economici, di un sempre maggiore ritmo di produzione. Illuminanti, in proposito, sono le considerazioni di Lenin. Egli s[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 228
Brano: [...]à di prestigio
nel mondo della cultura (presidente dell’istituto di studi storici, Napoli) e noto per essere amico di antifascisti militanti, che aiuterà e ospiterà nei suoi uffici durante gli anni del regime.
A.Pe
Banca d’Italia
All’avvento del fascismo la Banca d’Italia era ancora una società azionaria, le cui azioni erano in gran parte possedute da privati. La legge che la regolava dal 10.8.1893 (derivante dalla liquidazione della Banca Romana, dopo i vasti scandali che avevano travolto quell’istituto), le concedeva il diritto di emissione oltre i due terzi; la parte restante era lasciata al Banco di Napoli e al Banco di Sicilia. Essa poteva accettare depositi di privati e compiere operazioni bancarie: non era cioè ancora divenuta completamente la «banca delle banche» e istituto di diritto pubblico.
Sotto l’abile guida di Bonaldo Stringher, specie nel primo decennio del secolo e durante la prima guerra mondiale, agì come organismo coordinatore e propulsore del giovane capitale finanziario italiano, intervenendo nel processo di c[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 446
Brano: [...]a volta facilitò la formazione di un risparmio coattivo con una tassazione odiosa che gravava sui ceti popolari, specie con imposte diconsumo; favorì alti profitti con una decisa politica protezionistica e diresse, attraverso la Banca d’Italia (v.) e le borse, le manovre del nascente capitale finanziario, salvandolo quando, con imprese azzardate, provocava scandali e clamorosi fallimenti (ad esempio, la crisi bancaria del 1893, lo scandalo della Banca Romana, il fallimento dell’istituto Mobiliare). Le banche hanno poi sempre costituito il più comodo tramite per la penetrazione del capitale straniero.
Il sistema bancario italiano
Dopo il 1900 si consolidarono in Italia particolarmente tre grandi istituti bancari: la Banca Commerciale
Italiana (v.), fondata con capitale iniziale prevalentemente tedesco, dominante l’industria elettrica (Edison, SADE) e meccanica, specie in Lombardia; il Credito Italiano, sorto nel 1895 e collegato poi con il capitale francese e belga, che legò le sue fortune principalmente alla Fiat e alla Snia; il Banco di[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 566
Brano: [...]te nel 1862 dellapparato amministrativo dello Stato, raggiungendo rapidamente i gradi più elevati della burocrazia. Divenuto consigliere di Stato, nel 1882 fu eletto deputato nella circoscrizione di Cuneo. Tra il 1882 e il 1886 fece parte di importanti commissioni parlamentari. Dal marzo 1889 al 1890 fu ministro del Tesoro nel gabinetto Crispi e, dal maggio 1892, presidente del Consiglio dei ministri. Costretto a dimettersi per lo scandalo della Banca Romana nel novembre 1893 (v. Capitale finanziario), riparò a Berlino. L'11.12.1894 ritornò in Italia « vittorioso » (in possesso cioè del famoso « plico » che conteneva dati compromettenti per alte personalità e per lo stesso Crispi) e riprese la sua carriera politica.
Dal febbraio 1901 all’ottobre 1903fu ministro deH’Interno nel gabinetto Zanardelli; nel 1903 fu nominato presidente del consiglio, carica che assunse di nuovo nel 1905.
Adottò posizioni di equilibrio centrista, appoggiandosi spesso alle forze di sinistra per battere le correnti più conservatrici e reazionarie. Si dimise da presi[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 132
Brano: [...]i Giolitti di procedere con la forza contro di essa, ed il diffondersi nell'opinione pubblica di violenti atteggiamenti antifrancesi, in seguito agli incidenti di Aigues Mortes (dove diversi operai italiani, che avevano accettato di lavorare per salari più bassi, erano stati uccisi in uno scontro con quelli francesi), misero in difficoltà il governo.
La reazione crispina Nel novembre 1893 Giolitti, in seguito ai risultati dell'inchiesta sulla Banca Romana, fu costretto a dimettersi e nel dicembre Crispi ritornò alla presidenza del Consiglio.
Intanto in Sicilia la situazione si era aggravata e Crispi vi proclamò
lo stato di assedio. La repressione fu assai dura: i Fasci furono sciolti
ed i loro dirigenti arrestati. Di fronte al movimento, una parte dei dirigenti socialisti settentrionali aveva assunto un atteggiamento incerto ritenendo che si trattasse di un episodio di ribellismo senza nessuna possibilità di sbocchi politici. Né Turati né Labriola furono però tra costoro: essi, infatti, si resero conto del carattere rivoluzionario dei[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 144
Brano: Italia
1893
Scandalo della Banca Romana che coinvolge anche Giolitti, costringendolo a dimettersi.
15.12: terzo governo Crispi (15.12.
189314.6.1894).
dicembre: appena insediato, Crispi scatena sanguinose repressioni contro i Fasci siciliani e contro i contadini della Lunigiana, proclamando
10 stato d'assedio.
1894
14.6: quarto governo Crispi (14.6.
18945.3.1896).
22.10: Crispi sopprime le Camere del lavoro e i circoli socialisti; persegue inoltre una politica di inasprimenti fiscali a danno dei ceti popolari.
Riprende l’espansione coloniale in Africa con l’occupazione di Cassala (Sudan) e di alcune regio[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 391
Brano: [...]tà fondarono tutta quanta una nuova dottrina sul principio di utilità decrescente, che alla figura classica e marxiana del « produttore » sostituiva quella, assai meno inquietante sul piano sociale e politico, del « consumatore ».
Che la « rivoluzione » teorica marginalista, cui Pantaleoni partecipò con una certa originalità, avesse ripercussioni sociali conservatrici, risulta chiaro dal ruolo assunto dall’economista nel famoso scandalo della Banca Romana (1893), dove l’obiettivo polemico era rappresentato dagli indirizzi di politica economica del primo ministero Giohitti. Chiamato alla cattedra napoletana di Economia politica, Pantaleoni non attenuò la campagna che da anni, a fianco di Vilfredo Pareto, veniva combattendo contro il protezionismo e lo « statalismo » delle classi dirigenti italiane, che avrebbero dovuto essere richiamate al rispetto delle idealizzate « leggi naturali ». Pareto e Pantaleoni, « cavalieri del libero capitalismo » secondo l’espressione di Filippo Turati, non si stancarono, con in
calzante riesumazione di tutto il[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Banca Romana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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